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Braida
Più recentemente, Braida è stata riconosciuta come Marchio Storico di Interesse Nazionale, un titolo che premia le aziende italiane con una lunga tradizione e una forte identità.
L’origine di Braida risale al Piemonte, precisamente a Rocchetta Tanaro, dove Giacomo Bologna fondò l’azienda vinicola nel 1961. Il nome “Braida” deriva da un soprannome portato dal padre di Giacomo, Giuseppe, che in gioventù giocava a “pallone elastico” nelle piazze del paese e per questo era chiamato “Braida”. Giacomo ereditò dal padre non solo i vigneti, ma anche la passione per la viticoltura.
Da giovane produttore, Giacomo iniziò a imbottigliare una Barbera frizzante con il nome La Monella nel 1961 – il primo passo verso la sua idea di valorizzare la Barbera, all’epoca considerata un vino da tavola semplice, trasformandola in un vino di carattere e personalità. Negli anni Ottanta Braida si distinse per la sua innovazione: vennero introdotte le barrique di rovere per l’affinamento della Barbera, una pratica allora poco comune per questo vitigno. Da queste sperimentazioni nacquero cuvée di grande rilievo come Bricco dell’Uccellone (prima annata 1982), Bricco della Bigotta (1985) e Ai Suma (da vendemmia tardiva, prima annata 1989), tutte create con l’obiettivo di elevare la Barbera a livelli qualitativi superiori.
Dopo la scomparsa di Giacomo nel 1990, i figli Raffaella e Giuseppe hanno assunto la guida dell’azienda, continuando la filosofia del padre: valorizzazione dei vitigni autoctoni, ricerca della qualità, innovazione tecnologica e attenzione alla sostenibilità. Più recentemente, Braida è stata riconosciuta come Marchio Storico di Interesse Nazionale, un titolo che premia le aziende italiane con una lunga tradizione e una forte identità.
Un aspetto meno noto ma interessante della produzione Braida è la Grappa di Bricco dell’Uccellone. Questo progetto di distillato è stato realizzato per la prima volta negli anni 2000, utilizzando le vinacce provenienti dalle uve del celebre cru. La grappa viene affinata in barrique – le stesse utilizzate per l’invecchiamento del vino – acquisendo così aromi complessi e una straordinaria armonia.