Nel 2004, Pontet-Canet iniziò la conversione di 14 ettari alla coltivazione biodinamica.
Già nel XVIII secolo, Jean-François de Pontet attirò l'attenzione acquisendo terreni nel nord della penisola del Médoc, gettando così le basi per Château Pontet-Canet. Sotto la guida di Alfred Tesseron, la tenuta è diventata un pioniere della viticoltura biodinamica nel Bordeaux.
Un terroir eccezionale
Il fulcro del terroir di Pontet-Canet è costituito dal "Plateau", una dolce elevazione di ghiaia della Garonna che poggia su una base calcarea. Questi terreni poveri e ben drenati sono particolarmente adatti alla coltivazione del Cabernet Sauvignon, che rappresenta oltre il 60% del Grand Vin.
Viticoltura biodinamica
Nel 2004, Pontet-Canet iniziò la conversione di 14 ettari alla coltivazione biodinamica per migliorare la qualità del Merlot. Dopo questo esperimento riuscito, l'anno successivo l'intero vigneto fu convertito. Nel 2010, lo Château ottenne la certificazione per l'agricoltura biologica e biodinamica, diventando così il primo Grand Cru Classé nel Médoc a ricevere questa doppia certificazione.
I vini
L'approccio biodinamico ha conferito ai vini di Pontet-Canet una nuova dimensione. Essi possiedono maggiore profondità, tannini più precisi e setosi, nonché una mineralità accentuata nel finale. I vini risultano più puri e vivaci.