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Tenute Dettori
I vigneti si trovano nel cru “Badde Nigolosu”, un anfiteatro naturale a 250–300 metri sul livello del mare con vista sul Golfo dell’Asinara, caratterizzato da un suolo unico e da un microclima distintivo.
La storia di Tenute Dettori affonda le sue radici nella regione della Romangia, nel nord-ovest della Sardegna, nei pressi di Sennori. Qui la famiglia Dettori pratica l’agricoltura da molte generazioni: già agli inizi del Novecento l’allevamento ovino e la viticoltura facevano parte delle loro attività.
Gli anni ’70 e ’80 segnano un passaggio decisivo: nel 1981 la famiglia iniziò per la prima volta a imbottigliare una parte della produzione, invece di venderla esclusivamente in grandi contenitori. Parallelamente maturarono una nuova consapevolezza e una precisa filosofia del vino: vecchi vigneti, varietà tradizionali come il Cannonau (localmente chiamato “Retagliadu Nieddu”) e il Vermentino, insieme a pratiche biodinamiche, divennero elementi centrali.
Oggi Alessandro Dettori – economista ed enologo – guida l’azienda e porta avanti con coerenza questa filosofia: allevamento ad alberello, coltivazione biodinamica, raccolta manuale, fermentazioni spontanee, assenza di additivi e vinificazione in cemento.
La tenuta è certificata biologica e biodinamica. I vigneti si trovano nel cru “Badde Nigolosu”, un anfiteatro naturale a 250–300 metri sul livello del mare con vista sul Golfo dell’Asinara, caratterizzato da un suolo unico e da un microclima distintivo.
Ogni vino è legato a una singola parcella o a un concetto di “clos”: le uve provengono esclusivamente dai vigneti di proprietà e ogni etichetta porta il nome della relativa parcella (ad esempio “Tuderi”, “Tenores”, “Chimbanta”).